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La Campania

Guardando questa cartina potrete rendervi conto dove è situata la Campania

Questo è un grafico a torta in cui viene rappresentata la percentuale di piantura, collina e montagna del territorio campano.

Come si può notare la maggior parte del territorio è collinare. 

Probabilmente l'usanza di preparare il casatiello a Pasqua si è diffusa perchè gli ingredienti che lo costituiscono si possono ricavare direttamente dall'agricoltura e dall'allevamento.

                                    

GEOGRAFIA

 

La Campania è una regione dell’Italia meridionale con un’estensione di 13.590  km² ed è la terza regione per densità di popolazione con 5.811.390 abitanti.

 

Il suo territorio è prevalentemente collinare(50,8%), il 34,6% di essa è montuosa e il 14,6% pianeggiante.

 

Il suo capoluogo di regione (e una delle sue province) è Napoli, le altre province sono: Avellino, Benevento, Caserta e Salerno.

 

Essa confina con il Lazio a Nord-Ovest, il Molise a Nord, la Puglia a Nord Est, la Basilicata a Sud Est e con il Mar Tirreno a Ovest formando 469,7 km di costa.

 

I suoi fiumi principali sono: il Volturno(175km), Liri-Garigliano(158km), Ofanto(134km) e Sele(64km).

 

Mentre i suoi laghi principali sono i Laghi del Matese e il Lago di Averno.

 

Infine i monti principali sono: Monte Miletto(2050m), Monte Cervati(1898m), Monte Cervialto(1809m), Monte Alburno(1742m) e il Vesuvio(1279m).

 

Inoltre fanno parte della Campania anche le isole Capri, Ischia e Procida che costituiscono l’Arcipelago campano. 

 

ECONOMIA

 

La situazione economica della Campania è per molti aspetti anomala.

 

L’economia campana si basa sull’agricoltura e sul turismo,infatti la fiorente agricoltura e le bellezze turistiche della costiera campana(nonché di Capri e Ischia) sono conosciute da millenni.

 

Un settore industriale che è stato fiorente,ma che non ha retto alla concorrenza del Nord e del Centro d’Italia, è stato quello tessile.

 

In epoca recente si è sviluppata anche l’attività edilizia, in cui oggi sta perdendo importanza.

 

Altissimo resta il tasso di disoccupazione: il 23,8% (1998), quasi il doppio della media nazionale. 

 

DIALETTO

 

Il napoletano, come l'italiano, è una lingua derivata dal latino.

 

Sono state ipotizzate anche tracce della lingua parlata in Italia centro-meridionale prima della conquista romana, l'osco ,che è lingua italica, e del greco, parlato a Napoli fino al II-III secolo.

 

Il napoletano ha inoltre subìto nella sua storia, come molte altre lingue, influenze e "prestiti" dai vari popoli che hanno abitato o dominato la Campania e l'Italia centro-meridionale, i coloni greci ed i mercanti bizantini nell'epoca del Ducato di Napoli fino al IX secolo, quindi i normanni, i francesi gli spagnoli, perfino gli americani, durante la seconda guerra mondiale e la conseguente occupazione di Napoli, hanno contribuito con alcuni vocaboli.

 

Sicuramente però lo spagnolo e soprattutto il francese hanno lasciato tracce profonde nella lingua e nella cultura napoletana.

 

Tuttavia, soprattutto per quanto riguarda lo spagnolo, è errato attribuire esclusivamente all'influenza spagnola (Napoli fu sotto diretto dominio spagnolo per oltre due secoli, dal 1503 al 1707) qualsiasi somiglianza tra il napoletano e quest'idioma: trattandosi di lingue ambedue romanze o neolatine, la maggior parte degli elementi comuni vanno infatti risalire al latino volgare.

 

Sotto gli Aragona si propose il napoletano come lingua dell'amministrazione, senza mai imporre l'aragonese o il catalano, ma il tentativo abortì con la deposizione di Federico e l'inizio del viceregno.

 

Nella prima metà dell'Ottocento il Regno delle Due Sicilie usava di fatto come lingua amministrativa e letteraria l'italiano e quindi il napoletano non ha mai avuto condizione di lingua ufficiale.

 

RICETTA TIPICA

 

 

 

Quest'immagine rappresenta il

tipico casatiello campano che viene

generalmente prearato nel periodo                                                

 pasquale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il casatiello è la tipica torta rustica napoletana. Rappresenta la Pasqua di cui ne conserva i simboli: il salame, il pecorino, e sopratutto le uova fissate con delle croci di pasta. E' ottimo sia caldo che freddo. Ideale per le gite nel giorno di Pasquetta.

 

 

 

Ingredienti per un casatiello grande:

 

Per la pasta:

  •  

  • 1kg farina

  •  

  • lievito di birra 2 cubetti

  •  

  • 100 gr. strutto (sugna)

  •  

  • poco sale, molto pepe

  •  

 

Per il ripieno:

  •  

  • 400 gr. di pecorino (oppure formaggi misti: provolone piccante, grana, emmenthal, fontina, ecc.)

  •  

  • 400 gr. di salame tipo napoli

  •  

  • sale, pepe.

  •  

 

Per la guarnizione:

  •  

  • 5 uova

 

Preparazione:

 

 

-Stemperate il lievito in acqua tiepida (che non sia troppo calda).

 

 

 

-Disponete la farina a fontana, ponetevi al centro lo strutto, il sale, il pepe, il lievito sciolto nell'acqua, e  aiutandovi con altra acqua tiepida, mescolate tutto fino a ottenere una pasta morbida che lavorerete con forza per una diecina di minuti battendola sul tavolo.

 

 

 

-Fatela poi crescere in una terrina coperta, in luogo tiepido, per un paio d'ore o fin quando la pasta avrà raddoppiato di volume.

 

 

 

-Tagliate tutti i formaggi e il salame a dadini.

 

 

 

-Quando la pasta sarà cresciuta, staccatene una pagnottella e tenetela da parte.

 

 

 

-Battete tutto l'impasto rimanente con le mani e stendetela allo spessore di un centimetro.

 

 

 

-Disponete su tutta la superficie, uniformemente, il ripieno, e arrotolate con delicatezza la pasta, il più strettamente possibile.

 

 

 

-Ungete di strutto un ruoto (uno stampo largo col buco centrale);

 

 

-disponetevi il rotolo di pasta a ciambella, unendone bene le estremità e rimettetelo a crescere in luogo tiepido coprendolo con un panno.

 

 

 

-Quando il casatiello avrà lievitato (accorreranno almeno due ore), disponete le 5 uova su di esso a intervalli regolari, e fermatele con delle striscioline incrociate fatte con la pasta che avete tenuto da parte.

 

 

 

-Infine infornatelo a forno già riscaldato a 160° per i primi 10 minuti poi a 170°-180° per un'ora di cottura complessiva.

 

 

-Sformatelo quando sarà tiepido.

 

 

 

BUONA PASQUA!

 

 

CURIOSITA':Il casatiello, è ottimo sia caldo che freddo, e anche riscaldato.

 

 

 

Osservazioni: alle volte, quando nella pasta ci sono grassi e ripieno, la lievitatura tarda a verificarsi; sarebbe quindi opportuno, per non avere sorprese, fare la pasta il giorno precedente a quello in cui verrà consumato.

 

 

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